L’UE Sotto Esame: È Davvero dalla Nostra Parte? Un’Analisi Approfondita del Rapporto CRPD e di Ciò Che Dobbiamo Pretendere

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Ciao a tutti,

Oggi voglio affrontare un tema che è al cuore della nostra lotta per l’uguaglianza e l’inclusione: l’impegno dell’Unione Europea nei confronti dei diritti delle persone con disabilità. Recentemente, il Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) ha pubblicato le sue osservazioni conclusive sul secondo e terzo rapporto periodico dell’UE sull’attuazione della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD). Questo documento, denso di informazioni e raccomandazioni, è una bussola che ci orienta per capire a che punto siamo e quali battaglie dobbiamo ancora combattere.

Un Quadro a Chiaroscuro: Luci e Ombre nell’Impegno dell’UE

È fondamentale iniziare riconoscendo che il rapporto del CRPD non è tutto negativo. L’UE ha compiuto alcuni passi avanti, e ignorarli sarebbe ingiusto. Tra gli aspetti positivi, il Comitato ha evidenziato:

  • Progressi Legislativi: L’adozione di leggi e direttive in materia di lotta alla violenza contro le donne, traffico di persone e standard per gli organismi di parità rappresenta un avanzamento importante.
  • Risoluzioni e Strategie: Il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione sull’armonizzazione dei diritti delle persone autistiche, e l’UE ha implementato programmi come Horizon Europe e strategie per i diritti delle persone con disabilità e per l’uguaglianza di genere.
  • Misure di Accessibilità: L’European Accessibility Act e la Direttiva sull’accessibilità del web sono strumenti che, se applicati correttamente, possono migliorare significativamente la nostra vita.
  • Ratifica della Convenzione di Istanbul: L’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul è un passo avanti nella protezione delle donne con disabilità dalla violenza.

Tuttavia, è doveroso sottolineare che queste conquiste, per quanto significative, non bastano a colmare il divario tra le promesse della CRPD e la realtà che viviamo quotidianamente.

Le Zone d’Ombra: Dove l’UE Deve Fare di Più (E Molto Meglio)

Il rapporto del CRPD mette in luce una serie di criticità che richiedono un’azione urgente e decisa da parte dell’UE. Queste criticità non sono semplici dettagli tecnici; sono ostacoli concreti che limitano la nostra autonomia, la nostra partecipazione e la nostra dignità.

  • Effetto Diretto della CRPD: Uno dei problemi più gravi è che l’UE non garantisce che la CRPD abbia “effetto diretto” nel suo ordinamento giuridico. In parole semplici, ciò significa che i nostri diritti non sono sempre automaticamente riconosciuti e tutelati dalle leggi europee. Questa incertezza giuridica ci lascia in una posizione di vulnerabilità e precarietà.
  • Interpretazioni del Comitato CRPD: L’UE sembra riluttante ad accettare pienamente le interpretazioni della Convenzione fornite dal Comitato CRPD. Questo atteggiamento mina l’autorevolezza del Comitato e la coerenza nell’applicazione della Convenzione.
  • Mancata Ratifica del Protocollo Opzionale: L’UE non ha ancora ratificato il Protocollo Opzionale alla Convenzione, uno strumento che ci permetterebbe di presentare denunce individuali al Comitato CRPD in caso di violazioni dei nostri diritti.
  • Revisione Incompleta della Legislazione: L’UE non ha condotto una revisione sistematica della sua legislazione per garantirne la conformità alla CRPD. Di conseguenza, alcune leggi e politiche continuano a perpetuare discriminazioni e ostacoli.
  • Modello Medico di Disabilità: Persiste un approccio al tema della disabilità basato sul modello medico, che ci vede come persone “malate” o “difettose” piuttosto che come titolari di diritti. Questo modello influenza negativamente le politiche e le pratiche in molti settori, dalla sanità all’occupazione.
  • Mancanza di Armonizzazione: Le valutazioni sulla disabilità non sono armonizzate tra gli Stati membri dell’UE, creando ostacoli alla mobilità e all’accesso ai servizi.
  • Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità: La Strategia dell’UE per i Diritti delle Persone con Disabilità presenta delle lacune, con azioni limitate per gruppi specifici come le persone autistiche o con demenza. Inoltre, i meccanismi di monitoraggio dei fondi europei non sono sempre efficaci nel garantire il rispetto della Convenzione.
  • Partecipazione: Gli strumenti per la partecipazione delle organizzazioni di persone con disabilità non sono sempre rappresentativi, accessibili o efficaci. La nostra voce non viene sempre ascoltata e presa sul serio, e le organizzazioni che ci rappresentano non sempre ricevono il sostegno finanziario necessario per operare in modo indipendente.
  • Diritti Specifici: Il rapporto del CRPD solleva preoccupazioni in relazione a molti diritti specifici sanciti dalla Convenzione, tra cui:
    • Uguaglianza e non discriminazione: La mancata adozione della Direttiva sulla Parità di Trattamento è una grave battuta d’arresto. La protezione contro la discriminazione è ancora insufficiente in molti ambiti.
    • Donne e bambini con disabilità: Le donne e i bambini con disabilità affrontano forme multiple e intersezionali di discriminazione, spesso ignorate dalle politiche dell’UE.
    • Accessibilità: L’European Accessibility Act ha una portata limitata e la sua attuazione è lenta e piena di deroghe.
    • Vita indipendente: L’UE continua a finanziare istituzioni, perpetuando un sistema segregante e contrario al nostro diritto di vivere nella comunità.
    • Occupazione: La segregazione nel mondo del lavoro è ancora una realtà, e le persone con disabilità affrontano discriminazioni salariali e difficoltà nell’ottenere accomodamenti ragionevoli.

Cosa Dobbiamo Pretendere e Come Dobbiamo Agire

Di fronte a questo quadro complesso, è fondamentale che noi, persone con disabilità, e le nostre organizzazioni, ci facciamo sentire con forza. Il rapporto del CRPD ci fornisce le basi per avanzare richieste precise e per mobilitarci in modo efficace. Ecco alcune priorità:

  • Riconoscimento Pieno dei Nostri Diritti: Pretendiamo che l’UE garantisca l’effetto diretto della CRPD e che accetti le interpretazioni del Comitato CRPD come vincolanti.
  • Abolizione della Tutela: Esigiamo l’immediata sostituzione dei regimi di tutela con sistemi di sostegno alle decisioni che rispettino la nostra volontà e le nostre preferenze.
  • Inclusione in Ogni Ambito: Vogliamo l’inclusione piena e attiva in ogni aspetto della vita sociale, politica ed economica. Ciò significa la fine della segregazione, l’accesso all’istruzione inclusiva, al lavoro dignitoso e alla partecipazione politica.
  • Accessibilità Universale: L’accessibilità non è un optional, ma un diritto fondamentale. Pretendiamo che l’UE adotti standard ambiziosi e vincolanti per l’accessibilità di prodotti, servizi, ambienti e informazioni.
  • Dati Affidabili: Abbiamo bisogno di dati disaggregati e completi sulla situazione delle persone con disabilità, per poter monitorare i progressi e identificare le disuguaglianze.
  • Partecipazione Significativa: La nostra voce deve essere ascoltata e valorizzata in ogni processo decisionale che ci riguarda. Le organizzazioni di persone con disabilità devono essere sostenute e coinvolte attivamente.

Come possiamo raggiungere questi obiettivi?

  • Informazione e Consapevolezza: Dobbiamo conoscere i nostri diritti e diffondere la consapevolezza sulla CRPD e sulle sue implicazioni.
  • Mobilitazione e Advocacy: Dobbiamo unirci alle organizzazioni che ci rappresentano e far sentire la nostra voce presso le istituzioni europee e nazionali.
  • Collaborazione: Dobbiamo costruire alleanze con altri movimenti sociali e con le organizzazioni della società civile per rafforzare la nostra lotta.
  • Empowerment: Dobbiamo rivendicare il nostro potere e rifiutare ogni forma di paternalismo o vittimismo.

La strada verso l’uguaglianza è ancora lunga e piena di ostacoli. Ma con determinazione, unità e consapevolezza dei nostri diritti, possiamo costruire un futuro in cui la disabilità non sia più un fattore di esclusione, ma una delle tante sfaccettature della ricca diversità umana.

Cosa ne pensate? Quali sono le vostre priorità e le vostre strategie per l’azione? Condividiamo le nostre idee e le nostre esperienze nei commenti!

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